1 su 3

Per coltivare la consapevolezza e la chiara visione, non è sufficiente apprendere meccanicamente alcune istruzioni, ma bisogna innanzitutto assumere un atteggiamento di completa apertura mentale e auto-osservazione nella quotidianità, solo così si sviluppa un apprendimento esperenziale ed un'accettazione delle cose così come sono.

PRINCIPI ETICI ED ATTITUDINE ALLA PRATICA QUOTIDIANA

SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO

Quando si presta attenzione al flusso dei pensieri della nostra mente, ci si rende conto di quanto si giudica la nostra esperienza quotidiana e ciò non aiuta a trovare una pace interiore; bisogna porsi in
un atteggiamento di “testimone imparziale” della propria esperienza, ovvero rendersi conto di questa modalità giudicante e quando un giudizio si presenta non cercare di reprimerlo, ma semplicemente osservare con apertura tutto ciò che vi si presenta, compresi i pensieri giudicanti.

PAZIENZA

La pazienza è molto importante quando la mente è agitata, soprattutto quando, durante la pratica meditativa, i pensieri sovrastano la percezione del momento presente. Con la pratica si arriva ad
essere aperti e ad accettare qualsiasi momento così com’è, sapendo che le cose matureranno quando sarà il loro tempo.

SGUARDO INNOCENTE O MENTE DEL PRINCIPIANTE

Assumere lo sguardo innocente del principiante significa aprirsi, abbandonare l’atteggiamento del pensare di sapere già, lasciando cadere ogni aspettativa che si basa su esperienze passate. Osservare
ogni cosa, ogni persona come se fosse la prima volta, senza utilizzare il filtro dei nostri pensieri e delle nostre opinioni

FIDUCIA

Nella pratica della mindfulness si sottolinea il fatto che è importante trovare in se stessi una guida. L’unica cosa a cui si deve aspirare è di arrivare ad essere pienamente se stessi e sviluppare una fiducia di fondo nei confronti delle proprie sensazioni. Coltivare la fiducia in se stessi ci aiuterà
ad aver fiducia anche negli altri e a riconoscere in loro gli aspetti positivi.

SINCERITA'

Quando pratichiamo non facciamo altro che fare spazio: fare spazio perché – anziché respingere e rifiutare – ci sia possibile accogliere ciò che è presente, per il semplice fatto che è già avvenuto.
Questo spazio, nei momenti difficili, diluirà il sale dell’amarezza, ammorbidirà la durezza della vita. E ci riporterà alla sincerità, verso noi stessi e gli altri.

ACCETTAZIONE

Questo è il presupposto fondamentale del cambiamento, che è invece spesso ostacolato dal forzare
situazioni come noi vogliamo, creando in questo modo ulteriori tensioni. Accettazione non significa

rassegnazione o accettare passivamente le cose o rinunciare ai propri bisogni, ma semplicemente
disponibilità a vedere le cose cosi come sono, senza i nostri giudizi, in questo modo possiamo avere
una più chiara visione delle cose e riusciremo ad agire meglio con più convinzione e solo così sarà
possibile il cambiamento, solamente accettando noi stessi con consapevolezza.

NON SFORZO O RICERCA DEL RISULTATO

La maggior parte delle cose che facciamo, le facciamo per ottenere un determinato risultato. Nella pratica di Essere Presenza questo rappresenta un ostacolo. Iniziare per esempio la meditazione pensando di rilassarsi, di raggiungere il benessere, di non sentire dolore, di diventare una persona
migliore, significa stabilire già un risultato da raggiungere, sottintendendo di conseguenza che, così come siamo, non andiamo bene. La Chiara Visione permette di essere completamente se stessi, senza avere l’obiettivo di “fare”, ma solo di prestare attenzione a ciò che succede in ogni istante, ad esempio se si è tesi fare attenzione alla tensione, osservandola. E’ proprio il non cercare di ottenere risultati, il miglior modo per ottenere benefici nella meditazione e con la pratica questi risultati arriveranno.

LASCIARE ANDARE

Lasciare andare, inteso come non attaccamento, è una forma di accettazione delle cose così come sono. La nostra mente tende ad attaccarsi a pensieri, emozioni e situazioni. Se sono piacevoli, cercherà di rievocarli continuamente. Se invece sono spiacevoli, ci arrecano dolore o ci spaventano, la nostra mente cerca di evitarli, come forma di protezione. Durante la pratica ci si limita ad osservare pensieri, emozioni, sensazioni, si accettano come esperienza del momento e si lasciano
andare.

GENTILE ATTENZIONE

La gentile attenzione è come un sorriso perenne della coscienza che illumina di consapevolezza tutto ciò con cui entra in contatto. Come l’astro solare illumina ogni foglia e ogni filo d’erba, la consapevolezza illumina ogni pensiero e ogni sensazione, consentendoci così di riconoscerli, di
essere consapevoli della loro nascita, durata e dissoluzione, senza giudicarli o valutarli, senza chiamarli e senza scacciarli.

FERMA INTENZIONE

Per ferma intenzione intendiamo il momento preciso in cui notiamo di perderci nei pensieri, nel dialogo interiore, nel dramma, nella preoccupazione, nei meccanismi e automatismi di sofferenza e
autoprotezione del nostro bambino interiore. In quel momento la ferma intenzione ci permette di ritornare alla vita, al respiro e alle sensazioni del momento presente. Coltivando questa ferma
intenzione verso i fenomeni interni possiamo poi coltivare l’assertività con più facilità anche verso il mondo esterno.

Oltre all’atteggiamento che incarniamo è necessario rispettare alcuni principi etici per mantenere pulita l’energia e facilitare la concentrazione nella pratica e l’emergere della chiara visione:

- Non uccidere (inteso verso tutti gli esseri senzienti)

- Non rubare

- Non mentire (intenzionalmente)

- Non usare sostanze intossicanti (intenzionalmente)

- Mantenere una dieta sana ed equilibrata

- Astenersi da attività sessuale inconsapevole